La Svizzera necessita di una modifica di legge cosí dirigista, uniforme, antifederalista e, per buona pace di Verdi e Socialisti che la sostengono, cosí antiecologica? La risposta é semplice: no. Una legge di questo tipo non serve e va respinta. Quali sono le motivazioni alla base della nostra raccomandazione? Il primo motivo riguarda la rigiditá. Una quota uguale per tutti non tiene minimamente conto delle differenze regionali che contraddistingono un Paese come il nostro. Finiremmo per disporre di alloggi dove non vi é richiesta e non apporteremmo miglioramenti di sorta nelle regioni già problematiche. Con il respingimento dell’iniziativa, il Parlamento federale ha giá disposto lo stanziamento di ulteriori 250 milioni di franchi per la costruzione di alloggi di pubblica utilità; costruzioni che sono realizzate unicamente dove ve ne é bisogno. Un’economia pianificata in modo cosí rigido e centralista non porta mai ad una risoluzione dei problemi. Gli esempi sono liberamente ricercabili nei libri di storia e nei saggi di attualità.
Il secondo motivo riguarda la problematica ambientale. Ci troviamo nell’interessante posizione di insegnare ai Verdi come difendere l’ambiente senza dimenticare i risvolti economici. Un’opportunità che cogliamo al volo. I risanamenti energetici delle abitazioni sono uno strumento importante per adeguare gli edifici dei nostri paesi e delle nostre cittá ai nuovi standard di consumo e permettere notevoli risparmi energetici e di inquinamento. Le ristrutturazioni sono inoltre una potenzialmente infinita fonte di lavoro per le nostre aziende, siano esse nel ramo edile, tecnologico o energetico. Questa iniziativa vieta espressamente l’aumento degli affitti in seguito all’ottenimento di sovvenzioni per le ristrutturazioni. Poichè gli investimenti necessari per risanamenti energetici sono maggiori delle sovvenzioni concesse, si corre il rischio che, non potendo un proprietario rientrare delle spese tramite un adeguamento dell’affitto, la ristrutturazione non venga eseguita. Esiste inoltre il rischio che, qualora i lavori venissero comunque eseguiti, non si attinga a sussidi per sviare al divieto di aumento delle pigioni, con una conseguente ripercussione ancora maggiore sugli affitti.
Siamo nuovamente confrontati con una iniziativa che rientra nella categoria de “la toppa é peggiore del buco”. Per fortuna il problema causato da questa toppa é di facile risoluzione: onde evitare un ennesimo ed inutile sperpero di denaro pubblico (calcolato in 120 milioni di franchi annui), caratteristica delle iniziative politiche della sinistra, è sufficiente scrivere no sulla scheda.
Le nostre ulteriori raccomandazioni per le votazioni in programma il 9 febbraio:
NO alla modifica del Codice penale e Codice penale militare (Discriminazione e incitamento all’odio basati sull’orientamento sessuale)
SI al credito per il rinnovo del centro convegni del Plantahof
Un NO all’iniziativa “più abitazioni a prezzi accessibili”
L'iniziativa mira a obbligare Cantoni e Comuni a prevedere e promuovere maggiormente abitazioni a pigioni moderate. Il 10% del totale delle nuove costruzioni dovrebbe essere di tipo popolare, a pigioni moderate e quindi sussidiate dagli enti pubblici quali Cantoni o Comuni. Questa iniziativa è molto dannosa per più motivi. Il primo è che non tiene assolutamente conto delle profonde differenze regionali in materia ma stabilisce una regola forfetizzata per tutta la Confederazione. Il secondo è che ci sarebbe ancora più potere statale con conseguente aumento dei costi pubblici a scapito dell'economia di libero mercato. Va ricordato che già oggi lo Stato favorisce con un cospicuo fondo la costruzione di alloggi popolari. Il terzo è che l’iniziativa non tiene minimamente conto dell'attualità. Infatti, la tendenza è che gli appartamenti sfitti sono in costante aumento (ca. 70'000 in Svizzera). L'ultimo è che per l'ennesima volta la sinistra propone regole centralistiche che vanno contro il federalismo e l'autonomia di Cantoni e Comuni. Questa iniziativa non serve, anzi è dannosa. Lasciamo la libertà alle singole regioni di trovare le soluzioni a loro confacenti. Raccomandiamo pertanto di respingere con forza questo nuovo attacco al federalismo.
Un NO alla modifica del codice penale e del codice penale militare
La modifica è proposta per citare espressamente nei codici penali la discriminazione nell'ambito dell'orientamento sessuale. Il problema di tale modifica va individuato nel fatto che limita la libertà di espressione e di opinione. Partiamo da questo: la parità di trattamento come pure la lotta alla discriminazione sono già ampiamente garantite dalla Costituzione federale. La calunnia, l'odio e la minaccia sono azioni già oggi punite con le norme in vigore, indipendentemente dal tipo di discriminazione, sia questa di razza, orientamento sessuale o altro. A cosa serve quindi tale modifica? A nulla se non a porre l’accento che ci sono minoranze con altri orientamenti sessuali. Siamo quindi contrari a modifiche che non porteranno alcun beneficio essenziale rispetto alle regole già oggi in vigore.
Un SI al credito per il rinnovo del centro convegni del Plantahof
Il Plantahof è una struttura importante per il Cantone. Oltre a offrire numerose possibilità di formazione in ambito agricolo, è conosciuto anche alle nostre latitudini per offrire ai ragazzi italofoni i corsi estivi di tedesco. Le infrastrutture hanno i loro anni e hanno bisogno di un importante rinnovo. Il Granconsiglio, nella sua sessione di dicembre, ha approvato all’unanimità la concessione di un credito pari a 23 milioni di franchi. Riteniamo giusto sostenere l'accettazione del credito che va a favore anche dei nostri giovani.
Nei Grigioni le elezioni federali, almeno per quest'anno, sono ormai giunte al termine. In primo luogo vogliamo ringraziare tutti i cittadini che, con il loro pellegrinaggio ai seggi, mantengono viva la nostra democrazia. La partecipazione al voto in Val Poschiavo è stata di circa il 41%. Costatiamo, con una certa preoccupazione, che la partecipazione è ulteriormente calata rispetto a quattro anni orsono. In modo particolare, ovviamente, ringraziamo coloro che nei nostri candidati hanno trovato il riflesso delle loro opinioni e dei loro progetti. L’UDC, sia nella nostra regione che nel Cantone e in Svizzera rimane il primo partito. A Poschiavo le preferenze all’UDC arrivano al 36%, nel Comune di Brusio addirittura al 52%. A livello cantonale, l’UDC raggiunge il 29.9% dei consensi, il 0.2% in più rispetto al 2015. Non possiamo che rallegrarci e sentirci onorati per questi risultati di prim’ordine. A livello nazionale, con rammarico prendiamo atto che l’UDC è in calo del 3.8% dei consensi e nel Consiglio nazionale avrà 12 rappresentanti in meno. Quattro anni fa l’UDC incassò 11 seggi in più, una correzione al ribasso era quindi probabile ed era pronosticata, seppur forse non in questa dimensione. Per il Consiglio degli Stati, bisognerà attendere i ballottaggi del 17 novembre prossimo per avere un quadro definitivo.
Ci congratuliamo con Magdalena Martullo-Blocher, per la brillante elezione e conferma (miglior risultato in assoluto). Conferma che arriva a prova del suo impegno profuso in questi ultimi quattro anni a favore di molti temi che stanno a cuore ai grigionesi. A tutti i nostri candidati, in particolare a Livio Zanolari e a Pietro Della Cà, vada un ringraziamento particolare per la passione e la competenza con cui si sono messi a disposizione. Un ringraziamento pure a Valérie Favre Accola che ha accettato la non facile sfida di correre per il Consiglio degli Stati.
Accogliamo con grande piacere l’eccellente risultato che ha raggiunto il nostro amico Marco Chiesa. Marco Chiesa rimane a pieno titolo in corsa per il Consiglio degli Stati in Ticino. Ci congratuliamo pure con Mauro Tuena, oriundo poschiavino, che è stato riconfermato deputato nel Canton Zurigo.
La nostra sezione non vuole dimenticare di ringraziare il Presidente cantonale, Heinz Brand, per il suo instancabile e ottimo lavoro in otto anni di Consiglio nazionale. La mancata nomina di Heinz ci rammarica molto ed è difficile giustificare che l’UDC cantonale, con il suo 29.9% di elettori e aumentando la sua quota di elettorato, debba rinunciare a un deputato così affermato e che comunque ha raggiunto un ragguardevole numero di voti, a favore di un partito che ha il 12.8% di preferenze in meno ed è in perdita di consensi.
Per ultimo prendiamo atto in senso positivo che il Grigioni italiano è ancora rappresentato a Berna con Anna Giacometti. La nomina è stata una piacevole sorpresa e le formuliamo i nostri migliori auguri.
La campagna elettorale che ci lasciamo alle spalle si potrebbe riassumere con una semplice frase: il riscaldamento globale ha sciolto la ragione. Non ne facciamo mistero, il tema ambientale e climatico attualmente sta monopolizzando il dibattito pubblico; e tutto a scapito di tematiche più concrete e direttamente influenzabili. Nell'ultimo anno, soprattutto da quando una bambina in età scolastica ha deciso di scioperare per il clima (qualunque cosa questo possa significare), il clima, in tutti i sensi, si è surriscaldato. Non scherziamo, la Terra è l'unico pianeta che al momento ci può ospitare, e deve quindi starci a cuore il suo futuro, ma non possiamo inseguire i discorsi dei messia dell'ultima ora, che nulla sanno di come funzioni il mondo al di fuori del proprio giardino, unicamente perchè sembrano parlare di un tema nuovo, che però nuovo non è. Non basta viaggiare per poter dire di conoscere il mondo. Il mondo oltre i nostri confini è infinitamente più complesso di quanto vogliamo ammettere. La Svizzera, nelle deliranti opinioni di alcuni, dovrebbe combattere il cambiamento climatico aumentando le tasse e facendoci così cambiare stile di vita. Aumentino pure le tasse (si fa per scherzare), ma la smettano di dire che questo tipo di ricette serva a qualcosa: perchè non serve a niente, se non a pulire la coscienza di alcuni. La continua discussione attorno a ricette demagogiche ci farà solo perdere tempo, impedendoci di affrontare tematiche direttamente influenzabili che, continuamente, bussano alla nostra porta e alle quali siamo obbligati ad aprire,
onde evitare che ce la sfondino senza il nostro consenso. Parliamo di clima, parliamo di ambiente, ma se lo facciamo, facciamolo con la competenza che il tema merita. La politica è una famiglia con molti figli e non può, solo perchè il figlio maggiore ha la febbre, dimenticarsi del raffreddore degli altri. Non si tratta di non voler dare il buon esempio o fare il primo passo. Da qualche parte, diranno alcuni, bisogna pur cominciare. Si tratta invece di affrontare i temi nelle giuste sedi, con onestà intellettuale, memoria e competenza.
L'UDC Valposchiavo continuerà a schierarsi e ad affrontare tematiche concrete, studiando e proponendo soluzioni applicabili, cercando sempre di non dimenticare nessuno dei figli.
In prossimità delle elezioni comunali a Brusio, raccomandiamo agli elettori un ampio sostegno ai nostri candidati che formano una valida squadra. Contiamo sul vostro sostegno e in anticipo vi ringraziamo.
Pochi giorni ormai ci separano dalla tornata elettorale che rinnoverà il parlamento federale. Molti di noi hanno già approfittato del voto tramite corrispondenza per esprimere la propria preferenza per il Consiglio nazionale ed il Consiglio agli Stati, mentre molti altri aspettano di presentarsi di persona ai seggi e dare il loro contributo alla vita della nostra democrazia parlamentare. Il voto, si sa, non è un obbligo; è però un diritto, e un dovere, che ogni cittadino deve esercitare. La democrazia, per come la intendiamo e viviamo in occidente, è come una ruota: bisogna tenerla in movimento, farla vivere e girare, altrimenti, abbandonata e ferma, non potrà che arrugginire, marcire e perdere il suo significato e la sua importanza: svanire. L'invito che l'UDC Valposchiavo rivolge a tutti i nostri concittadini è quindi, in primo luogo, di approfittare di un diritto fondamentale, che, ricordiamoci, non tutti hanno, e recarsi ai seggi. Una volta entrati nella cabina elettorale, ci si trova confrontati con scelte importanti: decidere chi saranno i nostri rappresentanti a Berna. Anche se lontani dalla nostra capitale, teniamo sempre presente, che le decisioni lì prese influenzano le nostre vite più di quanto ci si renda conto. Fondamentale risulta quindi inviare a Berna personalità capaci, di spiccata onestà e coraggio, membri di un partito che fa del legame con la patria, con la libertà e con l'indipendenza, un pilastro portante delle sue proposte e decisioni. Il mondo cambia molto rapidamente e coloro che siederanno sugli scranni del parlamento definiranno le politiche dei prossimi quattro anni: anni durante i quali tutto può succedere e tutto succederà. Pensate solo a come erano le nostre vite quattro anni fa e capirete. Un tema centrale sarà l'accordo quadro con l'Unione Europea, di cui, tranne l'UDC, quasi tutti i partiti evitano di discutere. Troppo impegnati ad affrontare tematiche liquide e fumose, piuttosto che schierarsi con forza ed affrontare problematiche concrete. La Svizzera è una preda succulenta e, per questo motivo, sopravviverà e conserverà il suo benessere, di cui tutti, anche i simpatizzanti di altri partiti o fedi politiche, hanno e continuano ad approfittare, solo se avrà alla sua guida e al suo interno donne e uomini coraggiosi che la difendono. L'UDC Valposchiavo invita tutti a schierarsi a fianco dei suoi candidati e a sostenerli nel loro cammino verso Palazzo federale, consci che solo così la nostra Confederazione sarà protetta da coloro che, esterni e, purtroppo anche interni, intendono immolarla sull'altare di Francoforte. Cari concittadini, restiamo vigili e pronti e guardiamo al futuro con la dovuta memoria ed il dovuto rispetto per tutto ciò che ha reso straordinario il nostro Paese. I cambiamenti sono necessari, ma vanno ponderati ed analizzati, criticati e corretti; non si possono lasciare in balia di mode elettorali, fedi dell'ultima ora o manie passeggere. Sosteniamo l'indipendenza e la storia.
Chi condivide queste riflessioni è chiamato a votare una lista UDC il prossimo 20 ottobre. Le liste UDC per il Consiglio nazionale sono le numero 8, 14, 16, 19 e 20. Livio Zanolari figura sulla lista no. 14, mentre Pietro Della Cà sulla lista no. 20. Sulla scheda per l'elezione del Consiglio agli Stati scriviamo Valérie Favre Accola.
Grazie per sostenere la libertà e la neutralità!
UDC Valposchiavo
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