Votazioni 19 maggio

 

SI alle aggiunte alle Concessioni 1997, risp. 2011 fra i Comuni di Poschiavo, Brusio e Repower

 

Per permettere il rinnovo degli impianti esistenti Repower ha chiesto una modifica della procedura prevista dalla concessione 2010, la quale prevedeva prima la costruzione della centrale di pompaggio a Camp Martin (Progetto Lagobianco) e solo in un secondo tempo il rinnovo degli impianti esistenti. L’evoluzione del mercato energetico non rende possibile per il momento la realizzazione del progetto Lagobianco. Per anticipare il necessario rinnovo degli impianti esistenti e dare così avvio a investimenti pari a ca. 150 milioni di franchi, è stato necessario stipulare le aggiunte alle concessioni ora in votazione come pure accordarsi in merito al diritto di riversione a favore del Comune di Poschiavo per gli impianti del salto inferiore. Dopo circa due anni di lavoro e trattative, i documenti preparati sono stati approvati all’unanimità dalle Autorità comunali a mano della Popolazione. Il nostro partito raccomanda di accettare tali accordi nella convinzione che essi siano vantaggiosi sia per i Comuni valligiani che per Repower.

 

SI al credito per il risanamento della Casa comunale a Brusio

 

I nostri soci di Brusio a maggioranza hanno deciso di allinearsi alla decisione del Consiglio comunale e dell’Assemblea comunale a mano della popolazione di Brusio. L’attuale edificio risalente agli anni sessanta necessita di importanti lavori. Oltre a questioni prettamente tecniche, è necessario adeguare la struttura per renderla fruibile ai diversamente abili. Raccomandiamo quindi alla popolazione di sostenere il credito pari a 1.2 milioni di franchi per il risanamento di un edificio che per garantire i servizi ai cittadini è di primaria importanza.

 

Iniziativa popolare per l'abrogazione della caccia speciale: libertà di voto

 

La nostra sezione si allinea al partito cantonale e lascia libertà di voto su questo oggetto. Si tratta di un’iniziativa che divide parecchio pure i diretti interessati, ossia i cacciatori. Lasciamo quindi al buon senso di ognuno valutare gli argomenti pro e contro.

 

Legge federale concernente la riforma fiscale e il finanziamento dell'AVS: libertà di voto

 

Tale legge è proposta per adattare il nostro diritto fiscale al diritto internazionale. Attualmente le cosiddette “società di domicilio” oppure “holding” attive a livello internazionale possono avere trattamenti speciali che sono regolati a livello cantonale. Tali trattamenti non sono ben visti a livello internazionale tanto che la pressione nei confronti del sistema fiscale svizzero è aumentata. Per cercare di mantenere le aziende internazionali su suolo svizzero, il Consiglio federale prima e il Parlamento poi, hanno elaborato la Legge ora in votazione che propone una soluzione unica per la tassazione delle aziende, indifferentemente se esse siano operative a livello nazionale o internazionale. Per compensare le perdite la Confederazione verserà più contributi ai Cantoni. Inoltre è previsto un accredito all’AVS di 2 miliardi all’anno tramite maggiori contributi della Confederazione come pure tramite maggiori contributi AVS da parte di datori di lavoro e impiegati. Seguendo la direttiva del partito nazionale proponiamo libertà di voto in quanto in questo oggetto si mischiano temi diversi e controversi.

 

NO al decreto federale che traspone nel diritto svizzero la direttiva UE sulle armi

 

La nuova direttiva tende unicamente a maggior burocrazia e angherie nei confronti di persone che possiedono legalmente un’arma in Svizzera. La nuova legge non garantisce maggior sicurezza alla popolazione svizzera. Non è con questo inasprimento della legge che si combattono i veri terroristi e criminali.

 

A farne le spese sarebbero unicamente i tiratori che praticano lo sport nazionale per antonomasia, il tiro a segno, tradizione svizzera di lunga data. Infatti la nuova direttiva tende a proibire tutte le armi semiautomatiche, il nostro fucile d’assalto. In futuro potrebbero essere toccati da questa misura addirittura i cacciatori, i collezionisti ecc.

 

Con un NO alle urne, non vuol dire che la Svizzera sarebbe esclusa dall’accordo di Schengen. Il Consiglio Federale avrebbe comunque tre mesi di tempo per trovare un accordo con l’UE. Nel 2005, al momento della votazione su Schengen, Il Consiglio Federale aveva promesso che la nostra legge sulle armi non avrebbe subito cambiamenti. Dove è finita questa promessa.

 

Raccomandiamo la Popolazione di votare un chiaro NO a questo decreto: per i nostri valori e per la nostra sicurezza.

 

UDC Valposchiavo