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Legge sulla radio e televisione

No alla nuova legge sulla radio e televisione


Definibile come un trabocchetto e pericolosa per la monopolizzazione dell’informazione.

Da anni il Parlamento e il Consiglio federale si palleggiano fra loro la discussione sul “SERVIZIO PUBBLICO” quale incarico chiaramente definito alla SRG-SSR (Radio e Televisione Svizzera). Essi sino a oggi hanno evitato di definire questo incarico (probabilmente il tema è scomodo). In questo modo la SRG-SSR è sempre cresciuta e costa sempre di più. Essa gestisce oggi 7 canali televisivi, 17 stazioni radio e diversi portali Internet! Ora, senza che il governo abbia definito l’incarico minimo del SERVIZIO PUBBLICO di questo ente nazionale, il Parlamento e il Governo propongono una votazione per adattare “ai tempi” il canone da versare a questo ente.

Nel 1990 il canone radio televisivo costava all’utente CHF 279.- mentre oggi costa CHF 476.-, ciò significa il 65.5 % in più. Questo é solo una parte dell’aumento effettivo. Infatti, dobbiamo calcolare che nel 1990 la popolazione Svizzera contava 6'673'000 persone mentre nel 2015 siamo in 8'238'000. Quest’aumento di 1'565'000 persone corrisponde al 23.4 % in più di entrate per la SRG-SSR. L’aumento effettivo è quindi dell’88.9 %.

Oltre a questo, ognuno di noi si è accorto che negli ultimi anni la pubblicità è aumentata in un modo molto forte. Difatti la SRG-SSR oggi incassa la bellezza di CHF 370 milioni l’anno che probabilmente sarà più del doppio degli incassi fatti nel 1990. Ora, tenendo conto che l’incasso effettivo della SRG-SSR nel 2014 era di CHF 1.21 miliardi di tassa (Billag) oltre a CHF 370 milioni di pubblicità, possiamo tranquillamente asserire che questo ente nel 2014 ha incassato certamente oltre il 100 % in più in confronto al 1990.

La proposta di questa votazione è di far pagare questa tassa a tutti i cittadini e alle aziende che hanno un giro d’affari superiore a CHF 500'000.-. In questo modo, moltissime aziende private pagherebbero doppiamente questa tassa, una volta privatamente come famiglia e una volta come azienda. La tassa per azienda può raggiungere un massimo di CHF 39'000. Oltre a questi soggetti anche gli enti pubblici come Comuni, Cantoni e Confederazione devono pagare a loro volta questa tassa, ben inteso per ogni loro sede operativa facendo così lievitare i costi a carico dell’erario, o se volete, dei cittadini.

Per terminare quest’aspetto economico, i promotori di questa tassa promettono che essa, se fosse accettata, prossimamente si ridurrebbe. Dall’altro canto c’è il colpo maldestro, che se questa votazione dovesse essere accettata, il cittadino non avrà più nulla da dire in merito ad eventuali aumenti di questa tassa. L’aliquota sarà d’ora in poi sola competenza del Consiglio federale. Da informazioni pubblicate dalla SRG-SSR, nei prossimi anni essi amplieranno notevolmente i loro programmi e le loro produzioni. Specialisti del ramo giungono quindi alla conclusione che la tassa entro il 2030 potrebbe raggiungere i CHF 1000.- per utente.

Ma veniamo ora agli aspetti più piccanti. Dando con questa votazione ancora più potenza economica a questo ente di comunicazione pubblico / parastatale (esso si tiene il 96 % delle entrate delle tasse Billag), si crea un grossissimo squilibrio a sfavore dei mezzi di comunicazione privati. I mezzi di comunicazione privati saranno certamente messi nell’ombra da questo gigante che con i soldi del Popolo, non avendo seria concorrenza, potrà spaziare a suo comodo con l’informazione e le trasmissioni. Perciò dare più potenza a SRG-SSR vuol dire eliminare la pluralità dell’informazione. Quest’aspetto è veleno versato al cittadino, sia sotto l’aspetto dell’informazione sia dei programmi d’intrattenimento.

Noi siamo fermamente dell’opinione che questo ente pubblico non dovrebbe essere finanziato di più. Al contrario, siamo dell’opinione che finanziare leggermente meno questo ente sarebbe più salutare per tutto il sistema della comunicazione poiché salvaguarderebbe un equilibrio fra i differenti mezzi di comunicazione, i quali a loro volta, essendo in sana concorrenza, si autocontrollerebbero nel loro operare.

Sulla base di tutti questi argomenti raccomandiamo alle nostre stimate Concittadine e stimati Concittadini di votare un deciso NO in riguardo alla legge sulla radio e televisione.


Di seguito le nostre proposte di voto per gli altri temi in votazione:

· NO al decreto federale concernente la modifica dell'articolo costituzionale relativo alla medicina riproduttiva e all'ingegneria genetica in ambito umano - perché vogliamo tutelare il diritto alla vita

· NO all’iniziativa popolare "sulle borse di studio" - perché il sistema attuale funziona

· NO all’iniziativa popolare "tassare le eredità milionarie per finanziare la nostra AVS (riforma dell'imposta sulle successioni)" - perché minerebbe l’esistenza di molte aziende

· NO alla revisione parziale della Costituzione cantonale, nuovo art. 83a (attuazione dell'iniziativa popolare accettata il 22 settembre 2013 "Sì all'energia pulita senza carbone") - perché siamo coerenti sulle nostre convinzioni.

· Revisione della Legge fiscale del Comune di Poschiavo - libertà di voto.

UDC Valposchiavo